La presenza di sostanze potenzialmente nocive in bevande in lattina ed imbottigliate che sei solito consumare con grande frequenza è un qualcosa di preoccupante.
Le bevande in lattina ed in bottiglia che trovi al supermercato, al discount, al bar ed in punti vendita e locali vari sono sicuramente apprezzabili per quanto riguarda la loro capacità di sapere rinfrescare. Non a caso rappresentano una scelta sempre molto gettonata in estate. Per quanto nella maggior parte dei casi non dissetino, le bevande in lattina ed imbottigliate riescono a dare comunque una sensazione di freschezza quando sono appena tolte dal frigo di casa o del posto dove ci si trova in quel momento.

I cosiddetti soft drink però sono anche dei prodotti realizzati con procedure industriali. Di nutriente hanno poco e spesso niente, ed al contempo figurano esserci delle aggiunte a livello di zuccheri, conservanti ed altri additivi anche esagerati, in certi casi. La conferma arriva da un test che è stato svolto di recente dalla rivista Il Salvagente, che è specializzata in approfondimenti di questo tipo.
Bevande in lattina ed in bottiglia, non mancano anche PFAS e pesticidi
I risultati che ne sono emersi possono essere giudicati senza alcuna esagerazione come preoccupanti, visto e considerato che le bevande in lattina ed imbottigliate sono consumate molto spesso anche dai bambini di ogni età. E come se non bastasse, in certi casi sono presenti anche altre sostanze nocive, ritenute foriere sia di una serie di malattie anche croniche nel lungo periodo che di alcune forme di tumore soprattutto all’apparato digerente.
Dopo avere osservato quattordici diverse marche di bibite confezionate in vario tipo e che sono ad oggi presenti in vendita, ne è venuto fuori un quadro poco rassicurante. Anche in termini di presenza di pesticidi di vario tipo che di PFAS, le cosiddette sostanze perfluoroalchiliche e polifluoroalchiliche. Anche dette sostanze eterne, per il loro sapere persistere nell’ambiente.

Si tratta di sostanze che mostrano una presenza alquanto diffusa, ad esempio, nel novero dei PFAS, si è fatta notare la presenza di PfhxA in sette dei prodotti sottoposti ad osservazione. Il PfhxA è una tipologia di PFAS inserita nell’elenco delle sostanze che saranno proibite a partire dall’anno prossimo.
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Quali sono le marche che spiccano in negativo
La buona notizia è che queste presenze non eccedono mai i limiti di guardia previsti dalle apposite normative vigenti nell’Unione Europea. Però ci sono, e sarebbe meglio se non ci fossero. Le problematiche legate alla assunzione di PFAS sono legate ad una assunzione delle stesse nel lungo periodo.
Ed anche i pesticidi non mancano. Tra spirotetramat, pyrimenthanil, imazalil ed altri, queste sostanze si fanno notare soprattutto in relazione alle bevande a base di agrumi. Che sono una tipologia di frutti molto esposta al trattamento di pesticidi. Il fatto è che, per quanto le norme della UE siano stringenti e molto severe, n relazione alla presenza di pesticidi nei cosiddetti soft drink non esiste alcuna limitazione.

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Tra i risultati conseguiti spicca l’ultimo posto ottenuto dalla Aranciata Laurisia, con il punteggio molto scarso di 3,5 su 10, valore che rappresenta l’eccellenza per Il Salvagente. Ed il 5,9 della famosa aranciata Fanta. Non benissimo anche la Aranciata Sanpellegrino Gusto Intenso con il suo 5.2. Il tutto sempre considerando la presenza di sostanze esterne e di zuccheri in eccesso.