Tutti hanno sempre pensato che andasse bene consumare un prodotto, tanto da aggiungerlo alle insalate di riso. Eppure non è innocuo come si crede: deve essere bandito.
Uno dei piatti irrinunciabili in estate è l’insalata di riso, un piatto amatissimo dagli italiani che appena aumentano le temperature iniziano a prepararlo in ogni versione e con ogni tipo di ingredienti. La cosa buona di questa preparazione è che qualunque cosa ci si inserisce all’interno dà sapore e gusto alla pietanza, tuttavia bisogna fare attenzione alla scelta dei prodotti.

Tra i prodotti che non mancano mai quando si decide di preparare una bella e ricca insalata di riso è il tonno in scatola, un prodotto che è una vera salvezza, soprattutto in estate. In ogni casa ci sono le lattine che durano per diverso tempo e possono essere utilizzate in qualsiasi occasione. Si tratta di prodotti abbastanza sicuri, se ovviamente la latta sia integra e senza ammaccature, quindi si possono mangiare tranquillamente. Tuttavia, un recente studio ha rivelato che bisogna fare attenzione a usare il tonno in scatola per un motivo particolare, che hanno spiegato.
Attenzione a usare il tonno in scatola: lo studio mette in allerta
Ad approfondire il tonno in scatola è stato il gruppo di ricerca FoodChem Pack dell’Università di Santiago de Compostela, che ha visto da vicino i materiali a contatto con i prodotti di genere alimentare nell’ambito di diversi progetti europei. È stato notato che alcuni rivestimenti contengono resine epossidiche a base di BADGE, si tratta di un derivato del bisfenolo A (BPA).

Da qui è stato lanciato l’allarme su alcuni prodotti perché le resine epossidiche sono capaci di alterare il sistema ormonale generando di conseguenza disturbi metabolici, riproduttivi e dello sviluppo. I ricercatori hanno poi messo in evidenza come gli alimenti in scatola, soprattutto quelli molto grassi come il tonno sott’olio, hanno una concentrazione maggiore di composti migrando che crescono notevolmente, con alcuni picchi significativi nelle conserve acide od oleose.
Da qui è stato sottolineato dagli studiosi che non è consigliabile usare l’olio delle scatolette di tonno per condire le insalate o la pasta, come in molti hanno fatto fino a questo momento. Una scelta spesso dovuta anche per evitare gli sprechi alimentari. Lo stesso identico discorso è stato fatto per coloro che sono abituati a riscaldare direttamente la lattina, questo perché il calore tende ad accelerare la migrazione e aumenta i rischi.
Per avere una stima generale su quante sostanze entrino nel nostro organismo davvero, i ricercatori hanno usato il protocollo scientifico INFOGEST, che simula il processo digestivo delle persone in laboratorio. Ne è risultato che la bioaccessibilità cresce nel caso in cui il composto viene ingerito con i cibi grassi. Poi l’assorbimento cambia in base al pH dello stomaco, rendendo tendenzialmente più vulnerabili bambini e anziani.